L'ESPRESSIONE ARTISTICA DELLA REGALITA' DI MARIA SS.ma DELL'ALTOMARE

- II bassoriliervo di pietra calcarea
- La corona argentea della statua processionale
- Descrizione della corona d'oro

IL BASSO RILIEVO

II bassorilievo di pietra calcarea (risalente all’epoca del Duca Riccardo Carafa, 1764-1797).

E il primo segno artistico della volontà popolare di onorare la Madonna dell’Altomare come Regina. Maria è raffigurata con una vistosa corona sul capo, rivestita di un ampio e sontuoso mantello sulle spalle, con i piedi appena sollevati sullo stemma dei Carafa a mò di piedistallo, tra due sagome che verosimilmente rimandano alle chiese del Carmine a destra e dell’Annunziata a sinistra, i due santuari mariani più vicini all’Altomare. Sotto lo stemma e le due sagome si apre un cartiglio con la didascalia in latino non più leggibile, perché le lettere risultano abrase. A stento si riesce a cogliere un riferimento a Maria dell’Altomare e al Duca Riccardo.

LA CORONA ARGENTEA DELLA STATUA PROCESSIONALE

i preziosi dell'altomare
La statua lignea processionale, fatta in Andria dallo scultore napoletano Ferdinando Cifarelli nel 1873 a devozione della Sig.ra Luisa D’Urso nata Fasoli (come è scritto sul dorso della medesima) lascia supporre che la processione della Madonna dell’Altomare fu pensata e programmata dall’allora Rettore Can. Giuseppe Marziani prima ancora della costruzione della nuova chiesa. Nel 1884 la statua fu dotata di alcuni preziosi manufatti: una corona d’argento, dono del Sig. Vincenzo Parlati; una croce d’argento dorato, dono della Sig.ra Livia Grossi in Chieppa; un libro d’argento, dono di vari offerenti; una ricca veste di seta, dono di un venditore di tessuti.

La bellissima corona d’argento a forma di roseto, vero capolavoro dell’arte orafa napoletana che aveva in Catello il suo massimo rappresentante, merita qui una particolare descrizione. La sagoma della corona emerge in maniera nitida da un fascio di rose: sei lamine d’argento, con sopra impresse a rilievo delle rose e una foglia di acanto nella parte alta, partono equidistanti dalla circonferenza del capo, s’innalzano ampliandosi a formare la parte ornamentale della corona e si congiungono in alto in un nodo centrale risultante dalle punte delle lamine trasformate in volute che richiamano le volute dei capitelli dorici; su questa base poggia una lucente sfera aurea, sormontata da una croce gemmata. La sfera dorata è circondata obliquamente da una fascia d’argento con sopra ben impressi i dodici segni dello zodiaco, chiaro riferimento simbolico al mondo. Negli spazi tra una lamina e laltra sono inseriti sei cespugli di rose più piccole. Alla base delle lamine si ammirano sei teste alate, mentre alla base dei cespugli troviamo sei simboli mariani: la stella, la torre, la rosa, lo specchio, il giglio, l’ulivo.

Nelle Litanie Lauretane Maria è appunto invocata come Stella del Mattino, Torre d’avorio, Rosa mistica, Specchio della santità divina.

Sulla fascia che circonda il capo sono incastonate dodici pietre colorate, alternativamente di colore azzurro e rosso. Dello stesso colore sono anche le due pietre della croce. Sul bordo di questa fascia argentea sono incise le parole “ARGENTEA HAC CORONA STATUAM
D’EIPARAE DE ALID MARI NUNCUPATAE DONAVIT VINCENTIUS PARLATI ANTONINI FILlUS A.D. 1884″.  Questa corona d’argento donò alla statua della Madre di Dio di Altomare Vincenzo Parlati figlio di Antonino. A.D. 1884”.
Nella parte posteriore della corona corrispondente alla nuca, è attaccato lo stellario donato della famiglia Magno, un cerchio d’argento con dodici stelle d’argento dorato. E interessante notare come il numero 12 ricorre di frequente: 12 sono le stelle, 6+6 sono le lamine e i cespugli di rose, 12 sono le pietre colorate, 6+6 sono le teste alate e i simboli mariani, 12 i segni dello zodiaco Il simbolo rimanda chiaramente alla visione dell’Apocalisse: “Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle” (Ap.12,1).

DESCRIZIONE DELLA CORONA D’ORO

La corona d’oro, che si applica all’affresco nei giorni della festa annuale, si compone di una fascia frontale al centro della quale un ovale verticale riproduce lo stemma della città di Andria (il leone rampante di fonte alla quercia), mentre a destra e a sinistra di esso sono incastonate tre + tre pietre colorate, una più grande di colore mare in mezzo ad altre due più piccole di colore bianco. Dalle punte estreme della base partono due volute che, insieme ad altre tre intermedie, si allargano in forma bombata per poi congiungersi in alto per formare un punto base centrale su cui si innalza una semisfera attraversata da una fascia obliqua e sormontata da una croce gemmata, evidente richiamo alla corona argentea della statua processionale. Al centro, sullo stemma della città di Andria, si apre un tondo più grande raffigurante il mare in tempesta con una barca sbattuta dalle onde sotto lo sguardo materno e protettivo di Maria SS.ma dell’Altomare.
A destra e a sinistra di questa scena si aprono due tondi contenenti ciascuno un ramo con tre rose. Dai tre tondi partono le tre volute intermedie che si congiungono con le due laterali al centro.