IL CULTO MADONNA DELL'ALTOMARE NELLA DIOCESI DI ANDRIA

La testimonianza delle fonti storiche.

SERAFINO MONTORIO

Zodiaco di Maria
(Stella VIII del Segno di Scorpione), Paolo Severini Ed., Napoli 1715

A pag. 571 scrive:

“Sparsa la fama di un tal prodigio per tutta la Città, e luoghi convicini, non è esplicabile qual fosse il concorso di quei Popoli per vedere sl belle meraviglie, ed in particolare la miracolosa Effigie di Maria”

RICCARDO D’URSO

Storia della città di Andria, Atesa Editrice, Napoli 1842

A pag. 142, dopo aver riferito del prodigio della bambina caduta nella cisterna e salvata tre giorni dopo, annota:

“Degli Andriesi non rimase un solo in Città; ma tutta la popolazione da tutti i lati precipitandosi, sorpresa dal prodigio s’incoacerva in quel luogo. lvi in breve tempo fu tutta l’acqua della cisterna esaurita, della quale, porzione passò anche nei paesi vicini, e rimoti rinchiusa nei barili, ed ampolle per devozione”.

MICHELE AGRESTI

II Capitolo Cattedrale di Andria ed i suoi tempi (dalle origini fino all’anno 1911)
Tip. F.sco Rossignoli Andria 1911, vol. II.

Nel capo IV, dedicato alle Chiese figliali della Cattedrale di Andria, cioè dipendenti direttamente dal Capitolo Cattedrale, a proposito della Chiesa di Santa Maria dell’Altomare (pp.65-69), l’Agresti annota:
“Tale devozione non si limita ora ai soli cittadini andriesi, ma si estende pure ai paesi della Provincia, ed anche più lontani, specialmente fra la gente di mare, che numerosa accorre in Andria, massimamente nel dì della festività di Maria d’Altomare (che si celebra il terzo giorno di Pentecoste), per testimoniare alla Vergine la loro riconoscenza, proteggendoli negl’ìnfortuni del mare” (pag. 66).

GIACINTO BORSELLA

Andria Sacra, a cura e con prefazione del Dott. Raffaele Sgarra, Tip. Francesco Rossignoli, Andria 1914

La testimonianza del Borsella (1770-1856) è particolarmente preziosa:

“Questo insigne prodigio sparse la devozione e il culto non meno in città, che nei luoghi vicini e lontani del regno, correndo l’anno 1598, essendo vescovo di Andria Vmcenzo Rosso di Cremona. Quel pozzo fin d’allora venne ridotto a chiesetta, dedicato in antico tempo a S. Sofia, a di cui onore esiste ancora l’altare sacro a questa Vergine”.

EMANUELE MERRA

Monografie Andriesi, Tip. Mareggiani, Bologna 1906

Scrive il Merra:

“La fama di tale prodigio, con la rapidità del fulmine, fece il giro di tutta la città e dei paesi circonvicini, e fu un accorrere ansioso e frequente di popolo e di clero per vedere e venerare la miracolosa effigie” (Vol. Il, pag. 231).

A pag. 232, in una nota a piè di pagina, leggiamo la seguente annotazione:

“In una penisola della città di Tropeja si venera una miracolosa Immagine di Maria, sotto il titolo di S. Maria d’Altomare; come un’altra anche sotto il medesimo titolo si venera in Otranto”.  Dopo aver parlato della nuova chiesa fatta erigere nel 1875-77 dal Rettore Can. Giuseppe Marziani, il Merra parla dell’afflusso di gente devota … : “Il popolo, infiammato ogni giorno più d’amore passionatissimo per la sua simpatica Madonna dell’Altomare, in tutte le ore del giorno, ed in tutte le stagioni dell’anno correva a prostrarsi a Lei dinanzi ed a pregarla d’aiuto e di conforto, e ne ripartiva oltremodo consolato.

Né gli Andriesi solamente, ma quelli ancora delle città limitrofe vi accorrevano ad invocarla ed a supplicarla, in tutti i loro bisogni, e non fu mai che non ne partissero consolati dal suo santo altare” (pag.236).

RICCARDO MARI

Il santuario di Maria SS. dell’Altomare in Andria.
Ricordo storico-morale per la Incoronazione della prodigiosa Immagine
Tip. B. Terlizzi, Andria 1899

Scrive il Mari:
“Sparsa la fama di un tale prodigio, degli Andriesi non rimase un solo in paese, anzi non è a credere quanta gente dalla città nostra e dai paesi vicini corse da tutti i lati su quella prodigiosa Cisterna per vedere la miracolosa Effigie dì Maria. Fu in breve estratta l’acqua, che chiamavano benedetta, della quale una buona parte per devozione passò nei paesi lontani rinchiusa in barili ed in ampolle” (pp. 11-12).

Nel capitolo V dedicato alla nuova chiesa, scrive:

“Venne l’anno 1866, quando il Capitolo Cattedrale assegnò l’amministrazione della Cappella al Primicerio D. Giuseppe Marziani. Questi, eletto Rettore, coadiuvato dallo zelo del Sac. D. Gerardo Magno, in breve tempo, ( … ) riportò onore e venerazione a quel sacro luogo. In quel tempo si svolgeva il fatto straordinario delle vaste proporzioni che prendeva la cara devozione verso Maria SS. di Altornare. Quella cappella ben presto diventò un vero Santuario celebre non solo presso noi Andriesi, ma pure presso i popoli vicini e lontani” (pp. 27-28).

Nel capitolo IX, dedicato a “Le grazie ricevute”, più volte si accenna all’accorrere di devoti dai paesi circostanti.

“Oh, come è bello vedere in tutte 11ore del giorno tanfinfelici di Andria, di Barletta, di Trani, di Moffetta, di Trinitapoli e di S. Ferdinando di Puglia scendere piangenti le scale del Santuario e poi risalirle lieti per le guarigioni impetrate da quella prodigiosa Immagine” (p.65).

Più oltre si annota:

“Al pari di S. Ferdinando di Puglia, si vide nascere e sempre più crescere il culto affettuosissimo di Maria di Altomare in Molfetta, Trani, Barletta, Trinitapoli, Mola di Bari ed altri paesi a noi vicini, … “(p.68).

ANDRIA

Nella Chiesa della SS.ma Trinità di Andria

La chiesa della SS.ma Trinità fu costruita nell’anno 1957 nella periferia di Andria, a ridosso di Via Trani e all’inizio di Viale Virgilio; nel 1958 il Vescovo Diocesano S. E. Mons. Francesco Brustia vi nominò come primo Parroco il Sacerdote Mons. Vincenzo Merra, trasferendolo dalla Parrocchia di Santo Stefano in Montemilone, paese del potentino allora appartenente alla Diocesi di Andria. Il nuovo Parroco, preoccupato soprattutto di far fronte al forte analfabetismo religioso delle popolazioni di periferia, si adoperò con ogni mezzo per arricchire la spoglia nuova chiesa con immagini sacre che potessero favorire la catechesi popolare. Nei grandi finestroni installò i vetri istoriati che illustravano i quindici misteri del Rosario, installò un maestoso organo a canne (opera della Ditta Ruffatti di Padova) e chiuse il presbiterio con una balaustra in marmo policromo, dono del Sacerdote Don Antonio Del Mastro.

Sulla parete sinistra, guardando l’altare, sopra l’altare laterale proveniente dalla chiesa del Crocifisso collocò il mosaico raffigurante Maria SS.ma dell’Altomare.

A chi gli chiedeva il perché di una tale iniziativa, non da tutti vista con favore, Mons. Merra rispondeva che aveva voluto così favorire la devozione mariana degli anziani che dalla periferia non riuscivano più a raggiungere il santuario dell’Altomare, divenuto ormai per loro troppo distante.

Nei recenti lavori di restauro della chiesa, rimossi ed eliminati gli altari laterali, il mosaico della Madonna fu collocato sulla parete sovrastante la consolle dell’organo, in simmetria con il mosaico del Sacro Cuore, collocato sulla parete destra.

CANOSA DI PUGLIA

Nella Chiesa di Gesù e Maria in Canosa di Puglia

E. Merra, nelle citate Monografie Andriesi (voi. Il, pag. 236), riferisce la notizia che, dopo la morte del Rettore del Santuario di Maria SS.ma dell’Altomare di Andria, il Can. Giuseppe Marziani (+1878), gli successero i Canonici Nicola Maria Troya e Gerardo Magno. A loro si deve l’ampliamento del nuovo tempio da poco costruito: vi fecero realizzare l’elegante abside, sormontata da una bella cupola, e diedero una nuova sistemazione al presbiterio.

In particolare, il Merra annota: “Il Magno, venduto l’ltare marmoreo, che in gran parte era stato comprato con una pingue offerta, fatta da Mons. D. Federico Maria Galdi, Vescovo di Andria, un’altra più splendido per sua devozione ne ergea; mentre la Veneranda Immagine veniva chiusa in una vaga nicchia di marmo, e di marmi erano pure rivestite le pareti, e lastricato il pavimento del presbiterio”.

Costruito l’abside nel 1888, come riferisce il Mari a pag. 40, appena fu palese la volontà del cappellano D. Gerardo Magno di costruire un altare più prezioso in prossimità del terzo centenario del rinvenimento della sacra Immagine (1898), l’altare donato da Mons. Galdi, per volontà dello stesso Vescovo, fu riacquistato e collocato nella chiesa di Gesù e Maria che Egli aveva costruito qualche anno prima in Canosa di Puglia.  Ad essa è annesso un piccolo Episcopio che egli volle per potervi alloggiare durante le visite pastorali. Sul portale d’ingresso è riportata la data 1886.

Ebbe cosi inizio nella chiesa di Gesù e Maria in Canosa di Puglia (BA) la devozione e il culto della Madonna dell’Altomare.

Non è raro trovare nelle case dei canosini le riproduzioni della Madonna su tela diffuse particolarmente nei primi anni successivi alla costruzione della suddetta chiesa in Canosa. Inoltre, numerose sono le donne che portano il nome di Maria Altomare!
Attualmente il culto comprende la celebrazione settimanale, ogni martedì, della Messa con i Vespri della Madonna e la festa annuale il martedì di Pentecoste, con relativa novena di preparazione e processione esterna con il simulacro ligneo della Madonna.

Nella Chiesa di Santa Teresa in Canosa di Puglia

Anche nella chiesa di Santa Teresa si trova, sulla parete destra entrando in chiesa, un quadro di Maria SS.ma dell’Altomare: fu il primo Parroco di quella Parrocchia, il Sac. Don Giuseppe Pinnelli (1926-1985) a collocarlo non appena la chiesa dì Santa Teresa divenne sede della omonima nuova Parrocchia, nella consapevolezza che la devozione alla Madonna è forza certa e indiscussa di aggregazione all’interno di una nuova comunità in formazione.

A D. Pinnelli, morto 1’8 novembre 1985, successe don Raffaele Biancolillo.
Egli ha dichiarato di non aver ritenuto opportuno dare incremento a questa devozione mariana, proprio per non creare una situazione di concorrenza con la parrocchia di Gesù e Maria.

Don Vito Zinfollino, precedentemente vicario parrocchiale nella parrocchia di Maria SS.ma dell’ Altomare in Andria e trasferito a Canosa nell’ottobre 2001 come nuovo parroco di S. Teresa, nel contesto della festa liturgica del 25 marzo 2006, ritenne opportuno sostituire il vecchio quadro di carta dai colori ormai sbiaditi con un altro contenente la foto dell’affresco di Maria SS.ma dell’ Altomare che si venera nel santuario di Andria.